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resoconto politico annuale 2012 costruiamo il futuro san cataldo

 

Elezioni amministrative 2012

Il Ministero dell’Interno ha fissato per il 6 e 7  maggio 2012 le elezioni con eventuale ballottaggio fissato per il 20 maggio. Si svolgeranno in 7 province e in oltre 1000 comuni. San Cataldo è tra questi.

Blog dell’Associazione CulturaleLogo Circolo

IN PRIMO PIANO! –

Bilancio 2011 a San Cataldo – i fatti

SAN CATALDO. Le riflessioni del sindaco Giuseppe Di Forti

L’ onda anomala dell’ antipolitica

Emblematico il caso sancataldese

di Giuseppe Di Forti

 

La situazione

Dopo cinquant’anni di allegra politica (a tutti i livelli) i nodi vengono al pettine. Finiti i tempi delle vacche grasse ora il motivo ricorrente è stringere la cinghia; la stringe lo Stato che riduce i trasferimenti costringendo i Comuni a reperire maggiori risorse nell’ambito della fiscalità locale (ma non sempre si può e raramente gli effetti sono equivalenti), la stringe la Regione che taglia, rimodula, accorpa ma sempre a scapito del territorio (una per tutti la rimodulazione della rete ospedaliera finalizzata al riequilibrio finanziario della sanità siciliana); la stringono i Comuni che, dopo aver eliminato il superfluo, sono costretti

a ridurre l’essenziale. A farne le spese il cittadino. Una situazione questa gravemente anticiclica perché proprio nel momento in cui le famiglie hanno bisogno di maggiore sostegno per via della crisi economica

che è sotto gli occhi di tutti, i Comuni, cellula più prossima al territorio, subiscono una limitazione nelle possibilità di intervento. L’ultimo taglio, in ordine di tempo, è arrivato a luglio 2011 e non per il prossimo

anno ma per l’anno in corso. Per San Cataldo sono venuti meno dallo Stato 646.000 euro che non è una cifra irrilevante (tanto più se sottratta a sorpresa e metà anno), e che ha messo a dura prova la capacità dell’Amministrazione di mantenere gli equilibri di bilancio senza ridurre il livello dei servizi erogati.

Il fatto

Con una manovra articolata l’Amministrazione è riuscita, fra recuperi di entrata straordinari senza incremento di tasse o imposte (anzi con una riduzione sulla tariffa per la mensa scolastica) e una serie di tagli di spesa finemente operati per non compromettere i servizi, a mantenere ancora una volta il bilancio in equilibrio riuscendo anche ad accogliere tutte le mozioni e i “desiderata” dei consiglieri, tanto di maggioranza quanto di opposizione. E così, dopo aver assicurato il contributo annuale all’ATO di circa un milione di euro sui quattro di costo del servizio per la comunità sancataldese (contributo necessario per

mitigare la bolletta ai cittadini), sono stati previsti una lunga serie di interventi fra i quali persino il rimborso di 130.000 euro di abbonamenti scolastici agli alunni pendolari e nessun taglio ai servizi. Un risultato veramente eccezionale sancito nello schema di bilancio previsionale per l’anno 2011 che il 2 di agosto

è stato deliberato in Giunta con tutti i pareri tecnici favorevoli, compreso quello del Collegio dei Revisori. Il 3 di agosto tutta la documentazione di bilancio, unitamente alle delibere sulle tariffe che per legge debbono

essere approvate prima della scadenza di approvazione del bilancio sul quale si vogliono fare esplicare gli effetti (addirittura erano state deliberate a fine di giugno), è stata depositata all’ufficio di Presidenza a disposizione dei Consiglieri. Un deposito, quindi, avvenuto in un tempo ampiamente sufficiente per l’esame,

gli eventuali emendamenti e l’approvazione da parte del Consiglio Comunale rispetto al termine ultimo del 31 agosto fissato in via straordinaria per il 2011 da una norma statale. Ebbene, le tariffe e il bilancio vengono

messi in discussione nella seduta consiliare convocata (dal Presidente del Consiglio e non dal Sindaco) l’ultimo giorno utile per l’approvazione del bilancio e cioè il 31/8/2011. In tale seduta, protrattasi fino alle prime ore dell’1 settembre, viene messo in discussione e votato da parte di 11 consiglieri su 20 un emendamento presentato dall’opposizione fuori dal termine di 10 giorni stabilito dal regolamento comunale

e avente tutti i pareri tecnici negativi in quanto elaborato in maniera non compensativa. In pratica l’emendamento si sostanzia in una riduzione dell’addizionale comunale all’IRPEF di 0,1 punti percentuali, pari a circa 180.000 euro, senza la corrispondente individuazione di altra maggiore entrata o minore spesa. Un emendamento, quindi, che squilibra il bilancio. A nulla sono serviti i chiarimenti resi dal Segretario Comunale e gli inviti del Sindaco. Votato a maggioranza l’emendamento, immediatamente dopo gli stessi

11 consiglieri hanno votato la “non trattazione” del bilancio! A termine scaduto la mancata approvazione del bilancio determina la cosiddetta “gestione provvisoria” nella possono essere effettuate solo spese obbligatorie per legge e atti finalizzati ad evitare danni all’Ente. In pratica la paralisi della gestione. Oggi abbiamo un Commissario ad acta nominato dalla Regione a spese del Comune e tutto fermo pur avendo i soldi nei capitoli (non può partire la mensa scolastica, non possono partire i vari servizi, niente rimborso abbonamenti, niente progetti fotovoltaico, etc.). Ovviamente siamo stati costretti ad impugnare dinanzi

al TAR Sicilia la delibera avente tutti i pareri negativi.

L’ opinione

Per non avere l’onesta intellettuale di ammettere che era un bilancio ineccepibile e nemmeno il coraggio di

bocciarlo perché ciò avrebbe comportato lo scioglimento del Consiglio e quindi la perdita della loro poltrona, questi 11 consiglieri di opposizione hanno escogitato l’approvazione di un emendamento antisociale e la

non trattazione. L’intendo è chiaro: paralizzare la gestione (tanto il cittadino medio non segue la politica e addossa le colpe delle inefficienze all’Amministrazione in carica); se poi l’Amministrazione trova la soluzione operando dei tagli si potrà sempre dire che l’opposizione è stata brava perché si è spesa per la riduzione delle tasse mentre l’Amministrazione non sa amministrare tant’è che riduce i servizi. In ogni caso

si può dire che l’Amministrazione è spendacciona perché sostiene spese legali per ricorrere al TAR (tanto i profili tecnici di una delibera illegittima non li capisce nessuno). Alla peggio si è dimostrato che il Sindaco non ha più la maggioranza in Consiglio Comunale e chissà che non gli saltino i nervi e si dimetta (come se perdere la maggioranza per effetto di trasfughi possa essere motivo di scoraggiamento per chi lavora per la comunità in autentico spirito di servizio). Io dico che questa non è politica; e se lo dovesse essere non è certo

buona politica. In democrazia la maggioranza numerica determina le scelte. Questi 11 consiglieri avrebbero potuto smontare il bilancio e rimontarlo diversamente da come proposto. Se non lo hanno fatto è perché non c’era altra possibilità e questa per l’Amministrazione Di Forti è la migliore certificazione che gli sprechi che

da quattro anni vengono sbandierati dall’opposizione in realtà non ci sono. L’opposizione dovrebbe essere costruttiva e quindi dovrebbe avere il compito di presentare proposte alternative. Distruggere non serve; peggio se a pagare il conto debbono essere i cittadini e fra questi quelli appartenenti alle fasce più deboli.

Questo atteggiamento vuol dire non avere a cuore le sorti della Città e fa molto riflettere sulle qualità di chi si propone come alternativa alla guida della Città. Credo che veramente si sia perso il senso dell’orientamento: non più la politica al servizio della Città ma la città in ginocchio ad aspettare che la cattiva politica faccia il suo corso. Io non ci sto e continuerò a risalire le acque anche controcorrente, con tutte le mie forze e con l’appoggio del gruppo politico che mi sostiene e di chi ci crede (tanti ancora). Ho

dalla mia una fortuna che mi fa forte: non mi sono ammalato di politica e quindi da uomo libero respingo queste logiche che non mi appartengono.

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Ricordo di Don Pino Puglisi

Oggi 15 settembre, è il compleanno di Don Pino Puglisi. Il 15 settembre di 18 anni fa, egli veniva ammazzato dalla mafia a Palermo, a 56 anni.

Per ricordare la sua forza e il suo coraggio, vi invio alcuni link che lo ricordano:

SITO UFFICIALE: http://www.padrepinopuglisi.diocesipa.it/

RICORDO DI FICARRA E PICONE:  

Ecco alcune sue famose frasi:

“Parliamone, spieghiamoci, vorrei conoscervi e sapere i motivi che vi spingono a ostacolare

chi tenta di aiutare ed educare i vostri bambini alla legalità, al rispetto reciproco, ai valori della cultura e dello studio”

“E’ importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi.

Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste.

Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole.

E le parole devono essere confermate dai fatti”.

“Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono essere un segno.

Non è qualcosa che può trasformare Brancaccio.

Questa è un’illusione che non possiamo permetterci.

E’ soltanto un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani.

Lo facciamo per poter dire: dato che non c’è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche e costruire qualche cosa.

E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto…”.

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Avoicomunicare incontra una delle voci più autorevoli in materia scientifica e nucleare, Antonino Zichichi, scienziato e divulgatore scientifico di fama mondiale.
“La patria di Fermi ci vede schiavi energetici”, sostiene Zichichi, che termina tuttavia con un messaggio propositivo per il futuro: con la caduta del muro di Berlino siamo scampati all'”olocausto nucleare”; ora abbiamo davanti a noi il rischio di “olocausto ambientale”, altrettanto pericoloso ma con soluzioni alla nostra portata.
E quindi ci parla del nucleare, di come a suo parere rappresenti l’unica alternativa praticabile per mantenere il livello di benessere al quale siamo abituati; e di come tragedie simili a quella di Cernobyl siano evitabili non solo migliorando la tecnologia, ma soprattutto con un’adeguata formazione del personale incaricato.
http://www.avoicomunicare.it

molto ma molto interessante! sfatiamo un po di tabù e soprattutto aboliamo la cultura dominante che ha rovinato la nostra Italia.

Il Presidente: Vincenzo Naro

Foto Naro

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Divieto di svolta a sinistra

“DIVIETO DI SVOLTA A SINISTRA”

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